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Ricci, istruzioni per l’uso, ovvero parlo ancora dei miei capelli


ricci

L’esperienza di un fidanzamento di due anni e mezzo con una ragazza dai capelli ricci ha reso il mio nuovo parrucchiere un esperto di fama mondiale nella gestione ed asciugatura dei medesimi.

O almeno è quello che mi ha voluto far credere mentre mi dava una lezione, peraltro assolutamente non richiesta, su come avrei dovuto asciugarli a casa per renderli belli, soffici e definiti come piacciono a me.

In quei venti minuti ho imparato più che in trentasette anni di asciugature autonome, ho scoperto segreti sorprendenti e trucchi importantissimi per la buona riuscita della missione “riccio perfetto”, quindi mi sembra giusto condividere con voi, amabili lettori, i riti della mia nuova visione della gestione del phon.

E dico phon perché tutto ruota intorno a lui, rumoroso oggetto che ho sempre paura esploda o che mi dia la scossa, e alla maestria nell’usarlo.

Ma andiamo con ordine, una volta lavati i capelli vanno tamponati dall’acqua in eccesso, poi è necessario  togliere l’umidità” passando sui capelli il phon senza diffusore e tiepido. In pratica si muove sulla testa un paio di minuti. Fondamentale è che non sia caldo e questo va ricordato per tutta la durata del procedimento: il phon non deve mai buttare aria bollente: il capello si deprime se è sottoposto ad alte temperature.

Poi si passa alla distribuzione del prodotto scelto per l’occasione, il mio parrucchiere ha tirato fuori una roba che non ho ben capito cosa dovesse fare, credo “definire e volumizzare”, se l’è spalmata ben bene sulle mani e poi me l’ha distribuita sulla testa prendendo una ciocca alla volta e arrotolandosela sulle dita. Questo attorcigliamento dovrebbe favorire la forma del riccio oltre che rappresentare l’inizio del mio esaurimento nervoso, perché alla terza ciocca già perderei la pazienza.

Non contento, si è raccomandato di bagnare le mani appiccicose,  perché il prodotto si asciuga durante queste operazioni, e per non sprecarlo basta compiere questa banale operazione. A saperlo che prodotto era.

Una volta compiuta la distribuzione inizia la vera e propria asciugatura, che si basa sull’utilizzo corretto del diffusore. E qui ho avuto la seconda, grande, illuminazione dopo quella della temperatura : il diffusore non va agitato.

Fatto per produrre un vortice d’aria, il diffusore va posizionato fermo su un punto della testa e non agitato come quando si usa normalmente il phon, perché altrimenti perde la sua efficacia. A questa affermazione lui mi fissa con occhio inquisitorio e mi chiede “Concordi vero?” come a dire “ Tu mica lo muovi?”, io, che naturalmente lo agito come fosse una scimitarra, indosso la mia espressione neutrale e rispondo secca “Certo che no!”

Così il riccio va asciugato con il diffusore fermo in un punto, arrotolato e cosparso di qualche prodotto e soprattutto con la temperatura del phon posizionata su “freddo”.

Detta così sembra semplice.

Il lavoro finito, fatto da lui, ammetto che è stato notevole, fatto da me, qualche giorno dopo, un po’ meno, resta da vedere come sarebbe fatto da voi…

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