Poirot si annoia in questo libro e devo ammettere che anche io mi sono annoiata, anche se le premesse sembravano buone. La sorella dell’eccezionale segretaria di Poirot gli sottopone un enigma bizzarro: una serie di furti di oggetti di valore che avviene del convitto per studenti stranieri dove fa la direttrice.
Un giochetto di intelligenza facile per il nostro geniale investigatore, ma la presunta colpevole dei furti si suicida proprio alla vigilia dell’agognato fidanzamento che la spingeva alla cleptomania. Eppure la storia non gira, i personaggi sono noiosi, tutti giovani forse troppo giovani per Agatha, che guarda alle nuove generazioni con un’indulgenza inconscia, e forse per questo li rende piatti e, appunto, noiosi.
Quindi stendo un velo su questo libro e passo velocemente al successivo.
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