Il Generale Inverno stamattina ha bussato alla mia porta. Ho già parlato del freddo, il freddo è un grande classico, insieme alla pioggia alle disavventure casalinghe e a quelle sugli autobus.
Eppure oggi, dopo una settimana di alluvioni, dopo aver quasi fatto esplodere per induzione un piccolo elettrodomestico poggiato sul fornetto elettrico, mentre venivo sulla navetta sostitutiva del tram perché appunto il tram non funziona, ho pensato che, ancora una volta, avrei potuto trovare qualcosa da dire sul freddo.
E così ho pensato di “fammela piglià bene” per una volta e di elencare le cose che sono positive quando la tramontana decide di infilarsi sotto la sciarpa e le mani diventano rosse, poi blu, poi insensibili.
Prima cosa, forse la più importante: la fame atavica è giustificata, il grasso difende dal freddo, alimentarlo ci garantisce la sopravvivenza. Questo ci permette di assumere la polenta con le spuntature come una cura medica.
Il freddo chiude i pori, avremo una pelle più compatta, setosa e colorita. Grazie al rosso dei capillari che si spezzano sulle gote avremo anche un aspetto più sano e sorridente.
E’ lecito indossare capi in pelliccia, indiscutibilmente ecologica, che sono ridicoli con qualsiasi altra temperatura e periodo dell’anno. Una menzione speciale ha il colbacco, cappello di origine nordica, che fa sembrare più alti e slanciati.
Non si suda. E’ un dato di fatto che sotto i quindici gradi il nostro corpo non ha bisogno di espellere liquidi per equilibrare la temperatura, quindi puzziamo anche meno, oltre a sentirci molto di più a nostro agio nella socialità.
La cioccolata calda con panna diventa disponibile anche per strada in alcune località civili. Per certe persone è il vin brulè, ma io sono astemia quindi mi interessa la cioccolata e mi accontento anche del ciobar.
Se non si dispone di una persona da abbracciare, si può dormire sotto un piumone enorme, un po’ nascondendosi un po’ perdendosi in quel calore che ci trattiene e che ci accoglie ogni volta che ci tocca andare al bagno di notte.
I capelli, per chi ne ha, sono più lisci, sono come annichiliti, non si ribellano ed increspano come accade con l’umidità del caldo ed è giustificato indossare cappelli quando sono sporchi, così da rimandare l’imbarazzo ed il giro dal parrucchiere.
Si possono altresì indossare sciarpe per nascondere inopportuni herpes labiali ereditati dal primo fidanzatino dell’adolescenza.
Il freddo è un alibi sempre ragionevole per rimandare appuntamenti, visite mediche, incontri di lavoro, cose che non si vogliono fare ed implicano l’uscire di casa.
Dove c’è la neve, ci sono le palle di neve. Certo, la neve è umida e ghiacciata, ma la possibilità di colpire qualcuno che se lo merita in piena schiena con una palla fatta bene, lasciate stare, non ha prezzo.
Si può accendere il camino, con tutto quello che ne consegue, oltre al profumo caratteristico che di solito impregna i vestiti e i capelli per tutta la stagione, il lato positivo più conosciuto è la possibilità di fare le salsicce alla brace, ma anche di stare accucciate su una poltrona a fissare le fiamme pensando “Fuoco cammina con me”.
Le zanzare muoiono, o almeno quelle che non sono transgeniche. Queste arrivano anche ai piani alti dei palazzi delle metropoli e resistono anche a basse temperature, ma ad un certo punto devono cedere pure loro e liberarci della loro presenza.
Lo smocciolare è ammesso, non siamo noi che perdiamo fluidi organici, è il freddo che ce li strappa.
In generale il freddo rassoda, prima di tutto le terga, che sono tra le parti più esposte del nostro corpo, così abbiamo l’impressione di esserci asciugate senza fatica.
Digerire producendo aria dalla bocca diventa lecito perché sarà tramite nuvolette che potranno essere scambiate per fiato condensato.
Si possono asciugare i panni sui termosifoni, così da diffondere per casa un simpatico odore di ammorbidente e umidificare l’ambiente.
E’ tempo di mercatini natalizi, posizionati di solito in luoghi a svariate ore di macchina, in orari notturni e in momenti in cui il picco del gelo raggiunge livelli artici.
Per chi è sportivo, e non mi guardate, sarà naturale andare in giro a cercare di uccidersi in modo legale, o uccidere anche qualcun altro, praticando sci, snowboarding e quant’altro.
Infine la calzamaglia, ultimo tabù se hai superato gli 11 anni. Con il termometro che si avvicina allo zero le donne potranno indossarle senza la sensazione di aver mortificato la propria femminilità e gli uomini senza la sensazione di averla esaltata.
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