top of page

La Pimpy e…la carriera del limone


Sono sempre stata un tipo depresso, per questo mi hanno chiamata a scrivere sull’ottimista. Poiché l’idea è venuta ad un amico questo fatto sostiene la mia tesi che i miei amici mi odiano. Infatti qui non potrò esprimere le mie opinioni caustiche, non potrò proporre le leggi di Murphy ( cfr. “Se qualcosa può andar male lo farà”, ops…l’ho scritta comunque), con le quali sono cresciuta e che mi hanno permesso di superare quasi indenne l’adolescenza. Non potrò rivelare al mondo delle verità fondamentali come quella che dice che tutte le cose belle della vita sono immorali, illegali o fanno ingrassare (ops… di nuovo, mi è scappata pure questa!).

Immaginate che sofferenza non potersi lamentare delle cose più insignificanti, non poter esprimere un’opinione caustica che tolga la speranza al tuo interlocutore, non parlare della CRISI! Doversi invece sforzare di vedere quel famoso bicchiere mezzo pieno. E io mi sforzo soprattutto perché sono astemia, quindi più che altro mi chiedo cosa ci sia dentro e perché non ha il colore della Coca-Cola.

Una delle cose che rende la vita degna di essere vissuta, dopo la torta alla nutella (ben inteso), è accettare una sfida e vincerla, così io sono qui, a presentarmi e a rimandare per un’altra volta il problema di raccontarvi una cosa allegra, perché con questa scusa sono arrivata alla fine del pezzo. Ma ho un po’ di pudore pure io, quindi chiuderò con una massima che mi permetterà di iniziare a percorrere la mia personale strada dell’ottimismo. Oscar Wilde diceva: “Un pompelmo è un limone che ha avuto un’opportunità e l’ha sfruttata”, quindi datemi un’opportunità e leggete anche i pezzi futuri.

Comments


bottom of page